Quali sono i diritti e i doveri del lavoratore dipendente? Questa è sicuramente la domanda che mi viene posta più di frequente.
I diritti più importanti sono:
- il diritto alla sicurezza sul lavoro;
- il diritto alla retribuzione;
- il diritto all’orario di lavoro e al riposo settimanale;
- il diritto alle ferie e ai permessi retribuiti;
- il diritto alla maternità o paternità.
IL DIRITTO ALLA SICUREZZA SUL LAVORO
Il diritto alla sicurezza sul lavoro è un tema fortemente sentito anche a causa dei dati sconfortanti sul numero di infortuni e decessi che accadono quotidianamente sul luogo di lavoro.
Il lavoratore in virtù di questo principio deve essere posto nelle condizioni di eseguire le prestazioni richieste senza rischi per la propria incolumità.
Per garantire la sicurezza dei propri dipendenti il datore di lavoro deve:
- valutare tutti i possibili rischi connessi all’esercizio dell’attività imprenditoriale mediante la predisposizione del documento di valutazione dei rischi (DVR), tale documento dovrà essere tempestivamente aggiornato ogni qual volta intervengano delle modifiche nella struttura societaria che possano determinare nuove forme di rischio;
- nominare il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (RSPP).
Entrambi gli obblighi sono inderogabili dal datore di lavoro ed in quanto tali sono garantiti da un regime sanzionatorio oneroso.
Le norme che disciplinano la materia sono state raccolte e coordinate nella Legge n. 81/2008, il c.d. Testo Unico sulla sicurezza.
IL DIRITTO ALLA RETRIBUZIONE
Sembrerebbe un diritto indubitabile ma anche il tema della retribuzione ha generato e genera ancora molto contenzioso.
La retribuzione dovrebbe essere equa e dignitosa parametrata in termini qualitativi e quantitativi alla prestazione lavorativa offerta dal dipendente.
Il lavoro e di conseguenza la retribuzione dovrebbero garantire il sostentamento della famiglia, purtroppo la retribuzione non è sempre conforme a questo canone, ad esempio in alcuni casi sono applicati minimi retributivi non corretti, i dipendenti sono inquadrati in modo errato o non sono riconosciute tutte le voci che compongono la retribuzione dovuta al lavoratore.
IL DIRITTO ALL’ORARIO DI LAVORO
Anche la durata della prestazione lavorativa è regolamentata, sia per le ore di lavoro ordinario sia per le ore di straordinario il datore di lavoro non può superare i limiti predeterminati dalla legge o dal CCNL applicato.
A tale diritto fa seguito il diritto al riposo settimanale.
Ogni lavoratore che rende la propria prestazione lavorativa durante la settimana matura il diritto a 24 ore consecutive di riposo settimanale oltre alle 11 ore di riposo giornaliere già previste in suo favore. Se la contrattazione collettiva prevede una deroga alle ore di riposo giornaliere garantite dalla legge dovrà riconoscere al lavoratore dei periodi di riposo compensativi.
IL DIRITTO ALLE FERIE E AI PERMESSI RETRIBUITI
Il diritto alle ferie è un diritto irrinunciabile per il lavoratore. Il lavoratore deve poter fruire dei giorni di ferie maturati in costanza di rapporto concordando con il datore di lavoro il periodo di assenza.
Non solo, l’importanza del diritto alle ferie è confermata dalla tassatività dei presupposti necessari per la loro revoca.
Ed invero, il dipendente che abbia definito il periodo di ferie con il proprio datore di lavoro può subirne la revoca solo mediante tempestiva comunicazione da parte del datore di lavoro e per comprovate ragioni tecniche organizzative sopravvenute e non prevedibili.
Il lavoratore ha diritto altresì ai permessi retribuiti, ad esempio: i permessi per motivi personali, i permessi per motivi di studio, i congedi per l’attività di formazione, i permessi per visite mediche, il congedo retribuiti ex Legge 104, il congedo per matrimonio, il congedo parentale, il congedo per lutto e altri.
IL DIRITTO ALLA MATERNITÀ E ALLA PATERNITÀ
Il diritto alla maternità o alla paternità rimanda alla nozione di congedo parentale la cui disciplina è contenuta nel D. Lgs. 151/2001 che riconosce al genitore un periodo minimo inderogabile pari a 5 mesi di astensione dal lavoro, periodo che può essere gestito dal lavoratore in modo flessibile.
Per l’importanza del tema sarà dedicato un apposito approfondimento al D. Lgs. 151/2001.
La compresenza di tutti i diritti appena citati definisce in generale la posizione di garanzia che il nostro ordinamento attribuisce al dipendente ma quest’ultimo non è solo destinatario di diritti dovendo rispettare i seguenti doveri:
- il dovere di diligenza;
- il dovere di fedeltà;
- il dovere di riservatezza.
DOVERE DI DILIGENZA
Il dovere di diligenza ai sensi dell’art. 2104 del c.c. imputa al lavoratore l’obbligo di eseguire la prestazione lavorativa con la massima diligenza e la professionalità richieste (ad es. competenze tecniche specifiche) dal tipo di lavoro eseguito rispettando le disposizioni impartite dal datore di lavoro o dal suo diretto superiore.
DOVERE DI FEDELTÀ
Il rapporto fiduciario che si instaura tra il lavoratore e il suo datore di lavoro vieta al dipendente di svolgere attività in proprio o per terzi in concorrenza diretta o indiretta con l’oggetto sociale della società per la quale lavora.
DOVERE DI RISERVATEZZA
Infine, il lavoratore ha l’obbligo di non diffondere o condividere informazioni di qualsiasi genere di cui sia venuto a conoscenza in costanza di rapporto.
Per quanto ovvio, la genericità dei doveri previsti dal nostro ordinamento giuridico deve essere applicata valutando le peculiarità del singolo caso concreto.
Avvocato Francesca Del Duca
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