Separazione con addebito

da | Lug 25, 2023 | News

Quando ricevo nel mio Studio clienti che intendono procedere con la separazione personale questi mi chiedono spesso: mio marito/moglie mi ha preannunciato che chiederà nei miei confronti una separazione con addebito, ma cosa significa esattamente?

Esaminiamo oggi nel dettaglio l’istituto giuridico dell’addebito nella procedura di separazione personale dei coniugi.

COSA SI INTENDE QUANDO SI PARLA DI SEPARAZIONE CON ADDEBITO

La separazione con addebito è una procedura giudiziale con la quale un coniuge chiede al giudice investito della causa di accertare che la crisi coniugale è stata determinata dal comportamento dell’altro coniuge.

In particolare, questo tipo di separazione può essere chiesta quando uno dei coniugi ritiene che la fine del matrimonio sia stata causata dall’altro coniuge che ha tenuto un comportamento contrario ai doveri nascenti dal matrimonio.

Vediamo di seguito quali sono i doveri coniugali la cui violazione può giustificare la pronuncia di addebito.

CAUSE DI ADDEBITO DELLA SEPARAZIONE

Il coniuge che chiede l’addebito deve provare la violazione dei doveri coniugali indicati nell’art. 143, comma 2, c.c. che sono:

– L’obbligo reciproco alla fedeltà

Può essere causa di addebito il tradimento commesso dal coniuge.

Va tuttavia sin da ora precisato che il tradimento non può essere invocato quale causa di addebito quando lo stesso è intervento successivamente alla crisi coniugale.

– L’obbligo all’assistenza morale e materiale

Possono essere motivo di addebito tutti quei comportamenti che violano l’impegno reciproco dei coniugi di sostenersi, rispettarsi, proteggersi e aiutarsi nella vita quotidiana.

Rientrano in questa categoria di violazioni, ad esempio, il rifiuto ingiustificato di assistere il coniuge malato, le violenze e le aggressioni all’integrità fisica o morale e sociale dell’altro coniuge, il mancato mantenimento del coniuge economicamente più debole.

– L’obbligo alla collaborazione nell’interesse della famiglia

Tra i doveri coniugali, rientra anche il fatto che entrambi i partner debbano collaborare nella gestione della vita familiare e nella crescita dei figli. Incorre pertanto nella violazione di questo dovere ad esempio il genitore assente che si disinteressa della vita dei figli e delle loro esigenze e necessità.

– L’obbligo alla coabitazione

Un’altra causa che può giustificare l’addebito della separazione è l’allontanamento del coniuge dalla casa familiare.

Anche in questo caso occorre che il suddetto allontanamento abbia determinato la crisi coniugale intervenuta tra i coniugi.

Oltre che per la violazione dei doveri coniugali tipizzati dalla norma, si può richiedere l’addebito anche per la violazione dei diritti costituzionalmente protetti, come la violazione del diritto di libertà religiosa o la violazione del principio di dignità.

IL NESSO CAUSALE TRA LA VIOLAZIONE DEI DOVERI NASCENTI DAL MATRIMONIO E LA CRISI CONIUGALE

Per quanto riguarda la pronuncia di addebito, è bene rammentare che la violazione di un dovere coniugale non comporta in modo automatico l’addebito della separazione.

Affinché si possa giungere ad una pronuncia di addebito, è necessario provare che la violazione commessa dal coniuge abbia causato la crisi matrimoniale.

Con particolare riferimento all’ipotesi dell’infedeltà coniugale la Suprema Corte di Cassazione ha infatti precisato che “In tema di separazione tra coniugi, l’inosservanza dell’obbligo di fedeltà coniugale rappresenta una violazione particolarmente grave, la quale, determinando normalmente l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza, deve ritenersi, di regola, circostanza sufficiente a giustificare l’addebito della separazione al coniuge responsabile, sempreché non si constati la mancanza di nesso causale tra infedeltà e crisi coniugale, mediante un accertamento rigoroso ed una valutazione complessiva del comportamento di entrambi i coniugi, tale che ne risulti la preesistenza di una crisi già irrimediabilmente in atto, in un contesto caratterizzato da una convivenza meramente formale.” (C. Cass., ord.n. 27955/2022).

CONSEGUENZE DELL’ADDEBITO

La pronuncia di addebito genera delle conseguenze di carattere strettamente patrimoniale nei confronti del coniuge ritenuto responsabile di aver violato i doveri coniugali, che sono:

– Perdita del diritto all’assegno di mantenimento

Il coniuge a cui è stata addebitata la separazione perderà il diritto a percepire un eventuale assegno di mantenimento in suo favore. Ove ne sussistano i presupposti di legge, il coniuge tuttavia conserverà però il diritto agli alimenti ovvero il diritto a ricevere delle somme di denaro nel caso in cui si trovi in una situazione di bisogno per soddisfare i suoi bisogni primari.

– Perdita dei diritti successori

il coniuge separato con addebito, perderà tutti i diritti successori inerenti allo stato coniugale già con la separazione. Di norma, infatti, i diritti successori si perdono con il divorzio.

Anche in questo caso, tuttavia, egli conserverà il diritto a ricevere un assegno vitalizio se, all’apertura della successione, percepiva un assegno alimentare da parte del coniuge defunto.

– Condanna alle spese del giudizio

Infine, di solito accade inoltre che la pronuncia di addebito comporti altresì la condanna del coniuge cui viene addebitata la separazione al pagamento integrale delle spese legali del giudizio.

POSSIBILITÀ DI RICHIEDERE IL RISARCIMENTO DEL DANNO

La pronuncia di addebito nell’ambito di un procedimento di separazione non esclude poi la possibilità per il coniuge offeso di chiedere anche il risarcimento dei danni patiti a causa del comportamento contrario ai doveri nascenti dal matrimonio tenuto dal partner.

Invero, quando il comportamento del coniuge è così grave da avere leso l’onore e la reputazione del partner, oppure da avergli cagionato un vero e proprio danno, ad esempio, psicologico, è possibile chiedere, oltre all’addebito, anche il contemporaneo riconoscimento del risarcimento dei danni patiti.

AMBITO DI APPLICAZIONE DELL’ADDEBITO

Da ultimo, preme precisare che non è possibile chiedere l’addebito in un procedimento di divorzio.

Il nostro ordinamento, invero, prevede che la domanda di addebito possa essere formulata esclusivamente in una causa di separazione giudiziale.

Inoltre, si rammenta che è possibile richiedere l’addebito solamente nel caso di separazione legale giudiziale e non nel caso di separazione consensuale. L’addebito, infatti, come indicato nell’articolo 151 c.c., deve essere espressamente richiesto al giudice, che è l’unico soggetto legittimato a decidere se addebitare o meno la separazione a uno dei coniugi.

Avvocato Cristiano Galli

 

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