L’obbligo di mantenimento dei figli
Prima di esaminare la questione, è doveroso sottolineare che per legge i genitori hanno un obbligo di mantenimento verso i figli minorenni e verso i figli maggiorenni non economicamente autosufficienti.
A mente dell’articolo 315 bis c.c., infatti, “Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni.”
Tale obbligo incombe su tutti i genitori indistintamente, sia sui genitori sposati, sia su quelli separati che su quelli conviventi.
Quando occorre determinare le condizioni del mantenimento
Fin quando il nucleo familiare rimane unito non si pone il problema di specificare per iscritto i termini e le condizioni del mantenimento, poiché questo impegno viene adempiuto solitamente nel quotidiano da entrambi i genitori.
Quando si disgrega il nucleo familiare a causa della crisi della coppia, sorge la necessità di regolamentare il mantenimento dei figli.
Questo perché normalmente uno dei genitori si allontana dalla casa familiare e si manifesta pertanto la necessità di definire in termini quanto più precisi l’ammontare e le modalità di versamento dell’assegno di mantenimento.
Che spese comprende l’assegno di mantenimento
È doveroso sin da subito rilevare che l’assegno di mantenimento che viene stabilito, o concordemente tra i genitori tramite un accordo o dal Tribunale con apposito provvedimento, non copre tutti i bisogni della prole.
Esso copre solo le esigenze di natura quotidiana e ordinaria dei figli.
Per questo occorre sempre distinguere le spese che rientrano nell’assegno di mantenimento ordinario da quelle che devono considerarsi straordinarie.
Spese ordinarie e straordinarie nel mantenimento dei figli
Le spese ordinarie che rientrano nell’assegno di mantenimento sono quelle destinate a soddisfare le esigenze primarie dei figli (a titolo esemplificativo e non esaustivo: vitto, abbigliamento, contributo per spese dell’abitazione, spese per materiale scolastico di cancelleria, mensa, medicinali da banco, spese di trasporto urbano).
Le spese straordinarie di mantenimento in generale sono quelle non ricomprese nell’assegno di mantenimento che per la loro rilevanza e la loro imprevedibilità esulano dall’ordinario regime di vita dei figli.
Pertanto non possono essere determinate in anticipo dai genitori essendo legate ad esigenze episodiche e saltuarie (a titolo esemplificativo e non esaustivo libri scolastici, spese sanitarie urgenti, acquisto di farmaci prescritti ad eccezione di quelli da banco, spese per interventi chirurgici indifferibili sia presso strutture pubbliche che private, spese ortodontiche, oculistiche e sanitarie effettuate tramite il SSN).
Linee guida per individuare le spese straordinarie
I nostri Tribunali hanno provveduto a fornire un elenco dettagliato di queste spese attraverso l’adozione di vari protocolli che possono aiutare i genitori a verificare se una determinata spesa debba considerarsi ordinaria o straordinaria e quindi rientrante o meno nell’assegno di mantenimento.
Criteri di ripartizione delle spese straordinarie
Le spese straordinarie di solito sono ripartite tendenzialmente a metà tra i genitori.
Nulla vieta tuttavia ai genitori, soprattutto quando sussiste tra loro una rilevante disparità reddituale, di accordarsi su una ripartizione delle spese differente.
Ciò si verifica quando ad esempio tali spese vengono ripartite in quote pari al 70% per l’uno e 30% per l’altro genitore o al 60% contro un 40%.
Criteri per determinare l’importo dell’assegno di mantenimento del figlio
I criteri che il giudice prende in considerazione per determinare l’assegno di mantenimento sono:
Le attuali esigenze del figlio
I genitori non possono limitarsi a soddisfare le basilari esigenze di vitto e alloggio del figlio ma devono garantire il soddisfacimento dei vari aspetti della sua vita: dalla scuola allo sport, occupandosi di ogni necessità relativa alla cura e all’educazione della prole.
Il tenore di vita
La prole ha diritto a mantenere lo stesso tenore di vita goduto prima della disgregazione del nucleo familiare. Questo perché non sarebbe ammissibile che la crisi familiare possa recare pregiudizio ai preminenti diritti e interessi dei minori.
Le capacità economiche dei genitori
Nel determinare l’importo dell’assegno di mantenimento il giudice deve valutare anche la complessiva consistenza dei patrimoni dei genitori. Pare evidente che non si potrà imporre ad un genitore il pagamento a titolo di mantenimento del figlio di una somma economicamente non sostenibile.
I termini di permanenza presso i genitori
Nel determinare l’importo dell’assegno di mantenimento in favore del figlio incide inoltre il tempo trascorso stabilmente dal figlio con l’uno o l’altro genitore. È evidente che qualora il figlio trascorra più tempo con un solo genitore, quest’ultimo sarà esposto a spese sensibilmente maggiori rispetto all’altro genitore non collocatario.
Il valore economico dei compiti domestici e di cura
Un altro parametro da tenere in considerazione per determinare l’importo dell’assegno di mantenimento dev’essere inoltre il valore economico dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore.
L’assegnazione della casa familiare
Da ultimo, un altro parametro che può essere preso in considerazione dal giudice nel regolare i rapporti economici tra i genitori è l’assegnazione della casa familiare. In forza del disposto di cui all’art. 337 sexies, comma 1, c.c. il giudice può ridurre l’assegno di mantenimento al coniuge assegnatario della casa.
Come determinare l’importo esatto
Ciò chiarito, è doveroso sin da ora precisare che non esistono dei criteri di calcolo espressamente indicati dalla legge né tanto meno un modello matematico per determinare l’esatto importo dell’assegno.
Talvolta, i giudici tuttavia nel determinare l’assegno di mantenimento per i figli possono fare riferimento a delle tabelle o protocolli varati dai diversi Tribunali.
In questi protocolli vengono illustrati dei parametri di calcolo che possono darci delle indicazioni di massima per calcolare l’ammontare del mantenimento.
I risultati ottenuti tuttavia dovranno essere necessariamente valutati alla luce della complessiva situazione patrimoniale di entrambi i coniugi e tenendo conto delle peculiarità che possono sussistere nei singoli casi concreti.
In conclusione
Per questo è sempre bene rivolgersi a un professionista che possa aiutare i genitori nel disciplinare i loro rapporti economici e patrimoniali futuri.
Avvocato Cristiano Galli
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