Sebbene possa sembrare agevole dare una risposta immediata a tale quesito, desidero provare a descrivere qui in modo quanto più esaustivo, oltre alle differenze sostanziali che caratterizzano i due tipi di procedura, anche i vantaggi e gli svantaggi correlati al tipo di separazione.
Sapere in anticipo quali vantaggi e svantaggi comporta la scelta di una o dell’altra procedura, infatti, può aiutare significativamente i coniugi nell’orientarsi nella decisione da assumere per porre fine al loro matrimonio.
Cominciamo col dire che la separazione consensuale è il procedimento attraverso il quale i coniugi, di comune accordo, decidono di separarsi determinando autonomamente le condizioni economiche e di affidamento dei figli.
Esso si fonda quindi sul consenso manifestato da entrambi i coniugi che giungono ad un accordo sulle condizioni della separazione.
Tale accordo viene poi formalizzato mediante il deposito di in un ricorso congiunto presso il Tribunale competente.
Separazione giudiziale: cos’è e cosa bisogna sapere
La separazione giudiziale, invece, è un procedimento contenzioso attraverso cui uno dei due coniugi ricorre al Tribunale per ottenere la pronuncia di una sentenza di separazione coniugale.
Tale tipologia di separazione dev’essere necessariamente avviata su impulso di uno dei due coniugi quando l’altro non ha alcuna intenzione di separarsi, sebbene è doveroso ricordare che ciascun coniuge ha il diritto di separarsi, oppure quando manca l’accordo in ordine alle condizioni di separazione.
In tali casi, pertanto, il coniuge interessato sarà costretto necessariamente ad avviare un procedimento di separazione giudiziale per ottenere la separazione personale.
Quanto ai possibili vantaggi e svantaggi ai quali si può andare incontrando optando per una o l’altra procedura, è doveroso rilevare che la separazione consensuale è senz’altro la scelta più conveniente sotto molteplici profili.
I vantaggi connessi a una separazione consensuale:
- in primis, i tempi della procedura per separarsi consensualmente innanzi al Tribunale, ottenendo così l’omologazione delle condizioni di separazione proposte con il ricorso, sono decisamente più brevi rispetto a quelli previsti per chi decide di intraprendere una separazione giudiziale (in pochi mesi si riesce ad ottenere un provvedimento giudiziale che recepisce gli accordi raggiunti tra i coniugi);
- con la separazione consensuale vi è la possibilità di concordare delle condizioni che verranno trasfuse nel decreto di omologazione emesso dal Tribunale, senza il rischio per ciascun coniuge di incorrere in una pronuncia giudiziale contenente condizioni più sfavorevoli rispetto a quelle previste nell’accordo rifiutato;
- a seguito della riforma Cartabia, ai sensi del nuovo articolo 474 bis.51 c.p.c., con la separazione consensuale i coniugi hanno la facoltà di sostituire l’udienza con il deposito di note scritte evitando così di presenziare in Tribunale;
- la separazione consensuale, implicando un’attività più contenuta da parte del difensore, prevede dei costi nettamente inferiori rispetto a quelli previsti per l’assistenza legale da prestarsi in una separazione giudiziale;
- da ultimo, aspetto che ritengo più rilevante, con la separazione consensuale, evitando un procedimento di natura contenziosa, vi è sicuramente maggior possibilità che i coniugi riescano a mantenere un clima familiare più sereno e disteso anche nella fase successiva alla separazione.
Condizione questa da cui potranno trarne sicuro beneficio non solo i coniugi direttamente coinvolti ma altresì gli altri familiari, in special modo gli eventuali figli della coppia.
Le principali ipotesi che possono giustificare la necessità di procedere con una separazione giudiziale sono la volontà di uno dei coniugi di richiedere l’addebito della separazione nell’ipotesi in cui il medesimo ritenga che la crisi coniugale sia stata causata da un comportamento dell’altro coniuge che ha violato uno o più doveri matrimoniali e l’impossibilità riscontrata dalle parti e dai loro difensori di raggiungere un accordo sulle condizioni di separazione.
Alla luce di tutte le sopra svolte considerazioni, appare evidente che, laddove non si verifichino le condizioni appena menzionate, risulta sempre preferibile intraprendere una procedura di separazione consensuale.
Avv. Cristiano Galli
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